“Perché niente io chiamo questo immenso universo
tranne te, mia rosa; in esso tu sei il mio tutto.”
William Shakespeare
Considerata nell’antichità la “regina dei fiori” la Rosa è la protagonista indiscussa di bouquet ed allestimenti romantici, un elisir d’amore, è tra i fiori più apprezzati per la sua incantevole bellezza e per la sua simbologia antica.
È difficile dire quante varietà siano presenti oggi: spesso la ragione è da trovare, oltre al cospicuo numero di ibridi creati, nel fluttuare delle mode e delle tendenze commerciali, che ad un certo punto determinano la scomparsa di alcune varietà a favore di altre.



Esistono tantissime specie di rose divise in tre categorie: rose botaniche, rose antiche e rose moderne.
Le rose botaniche. Sono le rose più antiche. Crescono spontaneamente, sono caratterizzate da cinque petali e rappresentano le rose originarie, quelle da cui derivano tutti gli ibridi di rose coltivate;
Le rose antiche. Rientrano in questa categoria tutti gli ibridi realizzati prima del 1867. Nel tempo sono state definite in molteplici modi: rose da giardino, rose vecchio stile, rose antiche, rose tradizionali e anche rose storiche. Sono caratterizzate da fioriture abbondanti ma che si presentano solo una volta all’anno;
Le rose moderne. Il 1867 rappresenta l’anno in cui fu selezionato il primo ibrido di “Tea”, la rosa “La France” ed è considerato la data di nascita delle rose moderne. Vengono ibridate le rose antiche con alcune rose di origine asiatica (le rose Tea, così chiamate per il profumo rilasciato dalle casse di tè trasportate dalla Compagnia delle Indie) giunte in Europa. Rispetto alle rose antiche si introducono così con l’ingegno degli ibridatori nuove sfumature di colore, come il rosso acceso, ed una particolarità importantissima: la capacità rifiorente.



Genere: Rosa
Famiglia: Rosacee
Origine: Europa – Asia
Colori: Dal bianco puro al rosa fino al rosso porpora passando per tutte le gradazioni intermedie, dal giallo, fino al lilla
Etimologia: Secondo alcuni studiosi, il termine rosa deriverebbe dal sanscrito vrad o vrod, ovvero flessibile, secondo altri, invece, le sue origini proverrebbero dal celtico rhood o rhuud, che significa rosso.
“Spuntò mattiniera l’Aurora che ha dita di rose”
Omero, Iliade
Significato nel linguaggio dei fiori: Nel linguaggio dei fiori la rosa è per eccellenza il fiore dell’amore e della bellezza.


Stagionalità naturale e per i matrimoni: Nonostante ci sia stato un tempo in cui le rose fiorivano solo una volta all’anno, di solito con l’inizio della primavera terminando in estate, oggi grazie agli innumerevoli incroci e ibridazioni i rosai sono in continua fioritura. Inoltre come fiore reciso, le rose sono disponibili tutto l’anno poiché vengono prodotte in tantissimi paesi diversi, con climi ideali, in modo da riuscire a soddisfare la domanda dei grossisti.
Uso nei matrimoni: Le rose per la loro bellezza ma anche resistenza si prestano a composizioni e stili completamente diversi. Si usano nei bouquet, uniche protagoniste o unite ad altri elementi floreali creando forme originali. Le ritroviamo spesso nelle nostre boutonniere e nei corsage, con la loro resistenza e raffinata eleganza, nei centrotavola e nelle scenografie floreali grazie all’importante impatto visivo che creano.




Le varietà di rose sono tantissime e ognuna con le sue peculiarità, noi amiamo molto le rose Vendela, dal nome della modella degli anni ’80 e ’90 Vendela Maria Kirsebom, per il loro colore panna con una sfumatura cipriata, la loro resistenza alle alte temperature e l’eleganza innata.
Se le rose Vendela vengono utilizzate per la loro resistenza e per la loro bellezza, le rose inglesi così chiamate dal loro ibridatore David Austin non sono da meno. Più utilizzate per matrimoni naturali, a tema giardino o botanico, stanno riscuotendo molto successo negli ultimi matrimoni. Prossimamente vedremo nel dettaglio la loro scheda …
Curiosità ed aneddoti: La rosa ha sempre ricoperto un ruolo di primaria importanza nelle vicende storiche. Se la poetessa di Lesbo, Saffo, la definì la “regina dei fiori”, Epicuro coltivava un giardino di rose perché “raccogliere una rosa ogni mattina era considerato uno dei più grandi piaceri della vita”. Cleopatra non era da meno: accoglieva i suoi amanti cospargendo letto e sui mobili di rose profumate. Per gli antichi greci e romani invece la rosa era collegata alle divinità dell’Olimpo, tra queste Venere. I romani inoltre la utilizzavano per realizzare ghirlande e per aromatizzare i dolci, ma anche per festeggiare gli eroi delle battaglie con un tappeto di petali di rose…
La rosa non fu solo simbolo di amore e di passioni, ma anche di conflitto come nella celebre e sanguinosa Guerra delle Due Rose del 1455 che vide protagoniste le due casate inglesi: a rappresentarle furono da un lato la rosa bianca, emblema della casa degli York e dall’altro la rosa rossa simbolo della casa dei Lancaster. Con la vittoria di Enrico VII Tudor la rosa rossa diventò simbolo di pace.


La rosa è stata anche ammirata per le virtù officinali: nel VI secolo A.C. il poeta greco Anacreonte descrisse la capacità del fiore di calmare il cuore che batteva pieno di angoscia. Nell’Ottocento il botanico inglese J. Lindley dichiarò invece che la farmacopea avrebbe potuto curare ogni disturbo con l’utilizzo di una sola rosa. Nonostante sia un’affermazione esagerata, possiamo elencare tra le sue virtù ancora in voga tuttora il suo potere antistress e insonnia dal suo olio essenziale e digestivo grazie ad infusi a base di rosa canina. Non dimentichiamo poi che con l’acqua di rose si crea un ottimo tonico per il viso,.



Uno dei roseti più celebri fu quello di Joséphine de Beauharnais, prima moglie di Napoleone, al castello di Malmaison, vicino a Parigi. Il termine Malmaison deriva dal latino “Mala Domus”, riferendosi al fatto che nel IX sec. era un rifugio per i pirati. Joséphine si appassionò totalmente alle rose, ed insoddisfatta di quelle al tempo disponibili, piccole e di breve fioritura, fece piantare nella tenuta oltre 200 varietà di rose provenienti dalla Persia e un po’ da tutto il mondo. Napoleone stesso sapendo della sua passione per questi fiori le fece portare molte piante dai suoi luoghi di guerra.





Andrè Dupont, incaricato del rifacimento del parco, iniziò qui alla Malmaison i primi esperimenti di impollinazione artificiale, creando nuove varietà apprezzate ancora oggi. Nel 1808 venne isolata la prima rosa Tea. Joséphine incaricò Pierre-Joseph Redouté, famoso pittore e botanico francese, di ritrarre le sue splendide rose. Les Roses fu la prima pubblicazione realizzata negli anni 1817–20 sul giardino delle rose della Malmaison, con 168 tavole illustrate delle specie presenti al castello ed incanta ancora oggi con la sua bellezza.
“Se possiedi ancora due soldi, il primo ti servirà per il pane, ma spendi l’altro per acquistare una rosa, gioverà al tuo spirito”
Antico Detto Persiano
